
L'informazione in Italia
L'informazione in Italia, stampa e televisioni messi insieme, erano al 90% a favore del Si a difesa di questo Governo e del Premier Matteo Renzi. Con la vittoria significativa del No, ad uscire sconfitti dalle urne non sono stati solo Renzi e la sua arroganza dunque, ma tutta l'informazione che lo ha sempre appoggiato, quasi tutta praticamente. Eppure oggi, girando tra i vari salotti televisivi, in prima linea ci sono ancora loro, i direttori delle principali testate giornalistiche nazionali a valutare il futuro politico del dopo Renzi. Ecco che arriva puntualmente il toto-premier, con la maggioranza della stampa indirizzata sul ministro dell'economia Padoan, indicato come probabile successore di Renzi, alla guida di un governo che dovrebbe approvare la legge di bilancio e fare una legge elettorale per poi andare al voto.
La realtà uscita da questo voto referendario, invece, mostra un quadro completamente diverso e abbastanza chiaro: la principale forza politica che ha sostenuto il No in questa campagna elettorale è stata quella di Grillo, il Movimento 5 Stelle ha lottato a denti stretti per impedire che questo Paese passasse nelle mani di un solo partito, quello della nazione di Renzi, uscendone vittorioso dalle urne. Questo voto ha dato delle indicazioni precise: gli italiani vogliono davvero il cambiamento di questo Paese, vogliono un governo che, prima di pensare alla riforma della Costituzione, pensi ai veri problemi dei cittadini riducendo di molto la disuguaglianza sociale che negli ultimi decenni si è affermata in modo spropositato.
Quello che invece si legge, tra le righe di commentatori e leader politici, è che l'intenzione di tutti è quella di andare verso un quarto governo frutto, ancora una volta, di inciuci di palazzo e accordi sotto banco dei vari schieramenti, che dovrebbe fare una nuova legge elettorale basata sul proporzionale e che preveda la coalizione tra forze politiche, ondannando così il Movimento 5 Stelle alla non vittoria.
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