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Eparchia di Piana degli Albanesi: Messaggio di Natale 2021

Pubblicato da in Comunicati stampa ·
TEMPI PREZIOSI DELLA GRAZIA DEL DIALOGO

"Il nostro Salvatore, carissimi, è nato: rallegriamoci! Nessuno è escluso da questa felicità" (Leone Magno, Discorsi). Con queste parole della fede si aprono le porte della Vita. In qualunque punto della nostra piccola Eparchia, nel cuore di ogni fedele, risplenda la luce del Natale-Teofania di nostro Signore, perché "in lui siamo creatura nuova, nuova opera delle sue mani, trasferiti nella luce del Regno"!

Tempi preziosi della grazia stiamo vivendo, responsabilmente partecipi di relazioni e trasformazioni, cammini verso la luce che ci rivelano la sinfonia dell'unità: le strade aperte del Sinodo, dall'ottobre 2021, percorse insieme, ci svelano i segni dei tempi, l'oggi, sul Volto del Bambino, Teofania creativa di ogni nostro andare.

Ecco alcuni segni dei tempi sul Volto del nostro Salvatore: è disarmato di fronte alle sovranità arroganti e noncuranti; ovunque corpo, povero, ultimo, affamato, pellegrino... secondo la parola dell'evangelista Matteo 25. Più che mai e sempre, è urgente "entrare in dialogo, lasciarsi sconvolgere dal dialogo: è il dialogo della salvezza" (Papa Francesco, 18 settembre 2021). L'invito è anche per noi, tutti noi, nessuno escluso: non ci accada, come sottolinea san Giovanni Crisostomo, di "onorarlo qui in chiesa con stoffe variegate di seta, mentre fuori lo trascuri quando soffre per il freddo e la nudità"; non ci accada di esaltarlo con parole brullanti, mentre spegniamo la parola di chiunque. Strade privilegiate del Sinodo, le strade che devono attraversare la nostra cpmunità eparchiale, le parrocchie, le associazioni, quelle del dialogo. La gioia del Natale è la Teofania della Parola, camminare insieme per accogliere e moltiplicare la novità della Parola. Se la "comunione, partecipazione e missione" è il respiro per una Chiesa sinodale, "incontrare, ascoltare, discernere", sono le cattedre per "diventare esperti nell'arte dell'incontro" (papa Francesco).

Incontrarci nel dialogo! "La rigidità è perversione". Abbiamo bisogno dello splendore del Natale, luce che brilli in ogni chiesa e in ogni casa della nostra Eparchia, "campi larghi, ospitali, che non segnano i confini. Essere Chiesa è un cammino per entrare in questa ampiezza di Dio. Custodire le ceneri o custodire il fuoco? Pasta lievitata, realtà in fermento dove possiamo riconoscere la crescita, e nell'impasto un camminare che si attua in movimento: camminare insieme realizza la vera comunione" (Papa Francesco).

Il linguaggio del dialogo si costruisce moltiplicando le porte aperte: delle chiese, delle case, delle coscienze. Non ci accada di organizzare strutture e pastorali come se non riguardassero gli altri, chiunque. Nessuno escluso! Si cammina insieme! “Riformare le strutture? Questo è il grande inganno!”, sottolinea Papa Francesco.

Il Natale del nostro Salvatore tesse incarnazioni i cui dialoghi ci rivelano l'umanità, la fraternità, la solidarietà. Quale sorgente il Natale, per dissetarci insieme!

Nell'icona della Natività che in questi giorni contempliamo, un angelo si piega verso il basso e parla ai pastori, li avverte che è inutile salire la montagna per incontrare Dio: è venuto il momento in cui Dio stesso scende dall'alto e si fa prossimo dell'uomo; bisogna aprirsi alla novità di Dio in Gesù Cristo, allo stupore di quest'evento inedito e inaudito. L'imperativo del Sinodo è quanto mai evangelico: “Preparatevi alle sorprese”!

Carissimi, "solo la meraviglia può afferrare l'inafferrabile Potenza" (Dionigi l'Aeropagita, Nomi divini). Nutriamoci di questo stupore, offriamo servizi liturgici nella verità dell'incontro, nella giustizia della luce, del dialogo verso tutti, nessuno esonerato. Se ognuno potesse testimoniare: "Vedo la bellezza, considero lo splendore, rifletto la luce della tua grazia!" (Simone il Nuovo Teologo, Inno 2). Volto del Bambino, che di ognuno porta i solchi per germogliare nella Pace.

Maria, la tutta-santa Vergine Madre che continua a custodirci, ci trovi vigilanti, insieme a camminare verso "la tavola dell'altare, la sorgente alla quale abbeverarci" (Giovanni Crisostomo).

Auguri ricchi e fecondi a tutti e a ciascuno. Inondati dalla gioia del Natale del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo!

Piana degli Albanesi, Dicembre 2021

                                                                   P. Giorgio Demetrio, Arcivescovo



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