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Calascibetta, nel cuore della Sicilia, sul monte Xibet

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Convento dei Carmelitani - 1771

"Calascibetta è situata in una posizione estremamente panoramica, ad anfiteatro, sopra una rupe sforacchiata di grotte"
Johann Wolfgang Goethe

Ai confini del Val di Noto, nel cuore della Sicilia, si eleva sul monte Xibet, Calascibetta. La sua posizione geografica è stata da sempre un punto di forza della cittadina e dei suoi abitanti. Il barocco siciliano trova la sua massima espressione nelle città di Catania, Ragusa e Siracusa, pochi però conoscono il confine nord di questo antico Vallo posizionato nel centro dell'isola: Calascibetta.



Collocata tra i centri meno famosi di quest'area del Val di Noto, offre una storia unica nel suo genere, diversificata dal proprio ambito territoriale, che abbinata ai suoi siti archeologici caratteristici, ne fanno una perla sconosciuta del centro della Sicilia.

Sono tre i nuclei territoriali che contraddistinguono questa cittadina: il primo medievale (XI secolo) situato nella parte più alta della città, circondato da muri, torri e strapiombi sul fondovalle; il secondo ubicato nella parte più a valle dell'attuale centro urbano, nelle vicinanze dell'Ospedale di Santa Barbara retto dall'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri Agostiniani; il terzo ebraico (XIV secolo) fuori dalle mura della città medievale e lontano dai cristiani.


Torre Normanna

Calascibetta era città demaniale e come tale occupava il 24° posto nel parlamento siciliano, nello stesso tempo era una delle 57 città del regno di Sicilia che ospitava una comunità di Ebrei, godendo quindi di privilegi e franchigie.

Cosa vedere a Calascibetta in provincia di Enna:

La Regia Cappella Palatina, costruita nel 1340 da Re Pietro II d'Aragona, fu la seconda Cappella Palatina della Sicilia dal 1342 al 1929. Era retta da 12 canonici regi e da 12 mansionari regi, che costituivano il Capitolo della Regia Cappella Palatina di Calascibetta.





La Torre Normanna, una chiesa fortezza dedicata a San Pietro, Patrono di Calascibetta, costruita dal Conte Ruggero d'Altavilla nel 1079. Venne edificata dal normanno Conte Ruggero per le esigenze belliche dell'assedio di Castrogiovanni (Enna) e ospitava una cavalleria composta da 300 cavalli.




Il Convento dei Cappuccini (1589) è adiacente al cimitero della città e fa parte della Provincia Francescana di Siracusa. Al suo interno è custodita una tela del 1610, del pittore toscano Filippo Paladini, l'Adorazione dei Magi.




Il Convento dei Carmelitani (1771) è situato fuori dalle mura della città, tra il borgo medievale ed il quartiere ebraico. La prima chiesa dei Carmelitani era adiacente all'attuale e risale al 1350. Di essa rimane il gruppo marmoreo dell'Annunciazione, di Antonello Gagini.






La Necropoli di Realmese del IX e VI secolo a.C. di tipo Pantalicano costituita da 288 tombe a forno, dell'Età del Ferro. Un parco abbraccia l'intera area della necropoli, dove si entra a contatto con i profumi particolari del timo che qui vi cresce rigoglioso.
Il sito archeologico risulta essere facilmente raggiungibile dai normali mezzi di trasporto ed è munito di ampio parcheggio.





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