La più imponente Rievocazione Storica del Meridione d'Italia
12 agosto: Consegna delle armi, benedizione dei Cavalieri giostranti e dei Quartieri
Il Palio dei Normanni inizia ufficialmente nel pomeriggio del 12 agosto, con la consegna delle armi nella piazza del Comune e la benedizione dei Cavalieri giostranti e dei Quartieri nella Basilica Cattedrale. Questa giornata riveste una notevole importanza emotiva, poiché i Quartieri tornano ad incontrarsi dopo un anno, con tutto il carico di entusiasmo, di rancore, di voglia di riscatto e di nuova vittoria. Non è facile descrivere con poche parole una festa quale il Palio dei Normanni, che deve essere vissuta per essere capita; posso solo dire che quando nell’aria di Piazza Armerina cominciano a diffondersi le note del rullare dei tamburi e lo squillare delle trombe, qualcosa si risveglia negli animi degli abitanti dei quartieri. Nella piazza del Comune (piazza Garibaldi) sotto il civico Palazzo del Senato, dai quattro quartieri giungono i cortei storici costituiti dai musici, dai notabili, dalla squadra dei Cavalieri giostranti e dagli alabardieri. Il Gran Magistrato, quale rappresentante del potere giudiziario e di governo della città, con un atto rituale consegna le armi ai Cavalieri giostranti dei quattro quartieri e il pubblico Bando al Banditore di Plutia. Dopo questa cerimonia, l’intero corteo storico si porta nella Basilica Cattedrale per la cerimonia religiosa della benedizione dei Cavalieri giostranti e dei Quartieri, e la donazione da parte del Gran Magistrato di una lampada votiva che viene posta ai piedi del ferculo che custodisce la Sacra immagine di Maria SS. delle Vittorie. Dopo la solenne cerimonia religiosa che rappresenta il momento più intimo che i Quartieri vivono, il Corteo storico attraversando le principali vie, si ritira nelle logge di contrada San Pietro.
13 agosto: La consegna delle Chiavi
In questa giornata, in un’atmosfera surreale densa di fascino dove i colori, le immagini, i rumori ed i suoni, appartengono ad un’età antica, ma mai estinta, si rievoca l’ingresso delle truppe normanne nell’antica città.Il corteo composto dalle milizie appiedate, dalla cavalleria normanna e dal Conte Ruggero con il Vessillo papale di “Maria Santissima delle Vittorie”, fanno solenne ingresso in città da porta Castellina, dove percorrendo le principali vie giungono nella piazza del Duomo. Qui ad accoglierlo, annunziato da squilli di trombe e rulli di tamburi i rappresentanti della città: il Priore con il Magistrato dei Quartieri, i Notabili, le Dame, il Gran Magistrato con la Gran Dama, i Cavalieri giostranti dei quattro quartieri storici, Monte – Castellina – Canali – Casalotto. Sul sagrato della Basilica Cattedrale, al Conte Ruggero si fa incontro il Gran Magistrato preceduto dai paggi, dal Cerimoniere e dal Banditore, il quale dopo avere assicurato la fedeltà della città, gli dona simbolicamente le chiavi di Plutia. Il Conte Ruggero apprezza la lealtà con la quale il Gran Magistrato assicura il possesso della città, accoglie la richiesta di sottomissione di tre dignitari arabi e portatosi sul palco dopo avere ricevuto il saluto dei dignitari, concede loro dei medaglioni quale riconferma dei possedimenti avuti. Dopo la cerimonia, l’intero corteo si ricompone e attraversando le principali vie del centro storico, uscendo dalla via Garibaldi (all’altezza della chiesa di Santo Stefano e della Commenda dei Cavalieri di Malta), dove era ubicata la porta San Giovanni, si ritira nelle logge di contrada San Pietro.
14 agosto: La Quintana del Saracino
Il 14, presso il campo Sant’Ippolito, sin dalle prime ore del pomeriggio, frotte di popolo dai quartieri gremisce gli spalti, deve con trepidazione ed ansia vivrà le diverse fasi della giostra, plaudendo a vicenda i propri cavalieri e sperando nell’errore degli avversari, in attesa del verdetto finale che assegnerà il Palio.I cinque Cavalieri giostranti dei quattro quartieri storici che si contraddistinguono con i propri colori sociali: Monte, (colore giallo) – Castellina, (colore azzurro) Canali, (colore rosso) - Casalotto, (colore verde), in onore al Conte Ruggero e alla presenza di tutti i figuranti rappresentanti della città, effettuano una giostra con prove di abilità e destrezza contro l’effigie del saraceno, costituito da una tipica statua di legno, a mezzo busto, adattata su un supporto che la rende girevole.
- Prima prova: i cavalieri si lanciano al galoppo con la lancia in resta per colpire lo scudo del saraceno;
- Seconda prova: i cavalieri si lanciano al galoppo con una mazza chiodata per colpire lo scudo del saraceno;
- Terza prova: i cavalieri si lanciano al galoppo con la lancia in resta contro il saraceno, cercando di infilare, durante la corsa, un anello del diametro di 11 cm. ;
- Quarta prova: i cavalieri si lanciano al galoppo con un giavellotto che dovrà essere lanciato attraverso un anello posto su una forca.
Alla squadra del quartiere che realizza nelle prove il maggiore punteggio viene assegnato il Palio, una copia del Vessillo papale raffigurante “Maria SS. delle Vittorie” che sarà conservato per l’intero anno nella parrocchia del quartiere.Alla fine l’intero corteo si ricompone e attraversando le principali vie, porta in trionfo per la città il Vessillo ed i vincitori.Così Piazza Armerina alle soglie del terzo millennio, erede di antiche e nobili tradizioni religiose, rinnova alla Madonna sua regina e protettrice, con il Palio, una festa di fede e devozione popolare, dove i quattro quartieri che si sfidano per aggiudicarsi il Palio rappresentano l’esempio vivente del radicamento alla storia e alle tradizioni. E su questi quartieri, piazze e vie la Vergine Maria stende il suo manto protettivo, poiché senza la Madonna non è possibile infatti capire questa città, che trae le proprie origini dalla secolare devozione mariana dei piazzesi, che alla Madonna dedicano appunto la storica festa del Palio dei Normanni.
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