Scalo Mandrie è la zona di Portopalo di Capo Passero dove nacquero le prime casette dei pescatori, primi abitanti di quellla piccola borgata che due secoli dopo sarebbe diventata il paese attuale. Sembrerebbe a prima vista un piccolo scalo per pescatori e invece scendendo a Scalo Mandrie ci si ritrova danati un panorama unico, incantevole, ovunque si rivolga lo sguardo. Infatti sulla sinistra si può ammirare, come uno splendido quadro, la Tonnara di Capo Passero ai piedi del bellissimo Castello Tafuri, oggi residence di charme, mentre guardando a destra si può ammirare la perla Naturalistica dell’Isola di Capo Passero con il suo Castello di Carlo V°, e in mezzo a questi due splendidi quadri si trovano il mare, di un colore azzurro profondo e cristallino, e la costa con le sue spiagge sabbiose alternate a scogliere e litorali rocciosi.
Scalo Mandrie è importante anche dal punto di vista archeologico. I recenti scavi archeologici compiuti in questa zona, infatti, hanno riportato alla luce anche i resti di un antico insediamento, del quale rimangono evidenti tracce di un'intensa attività legata al mare, una necropoli e una serie di grotte di epoca preistorica. Proprio nella Piazza di Scalo Mandrie, ora chiamata Piazza Terrazza dei Due Mari, vi sono due ampie grotte che altro non sarebbero che antiche abitazioni preistoriche utilizzate in epoca tardo bizantina per le sepolture. Proprio a ridosso della spiaggia, poi, si possono benissimo notare i resti di una tonnara greco romana, con ampie vasche dove probabilmente veniva lavorato il pesce appena pescato.
In questo tratto di costa, ogni anno il 7 agosto, in onore al Santo Patrono di Portopalo, San Gaetano, viene svolto il "Palio del Mare", antichissima tradizione una volta chiamata "cursa re varchi" (corsa delle barche), una regata di barche a remi con equipaggi formati da quattro rematori più il timoniere e rappresenta l'appuntamento più antico e consolidato dell'estate portopalese.
Le prime edizioni risalgono agli anni venti, allora le barche in gara erano a sei remi e tagliavano splendidamente il mare ma costringevano a una fatica immensa gli equipaggi a bordo, anche se erano abituati a remare sulle barche con cui ogni giorno uscivano per pescare. Fu negli anni sessanta che si passò ad equipaggi composti da quattro elementi, così come oggi.