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Brexit shock: i mercati trascinano nella crisi gli altri paesi europei. Tremano anche gli Stati Uniti

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Brexit e lo shock dei mercati azionari

Dopo il voto, che ha visto trionfare il Brexit in Gran Bretagna, gli esperti danno le loro prime valutazioni. Per l'Italia gli analisti prevedono uno spread in volo fino a 200 punti in poche settimane con un forte impatto sui mercati finanziari, ma sarà inevitabile nel nostro Paese un rallentamento della crescita con il crollo del Pil per il 2016 da +1,2% a 0,2-0,7%.
Per quanto riguarda il mercato azionario, gli esperti della Borsa di Milano dicono che le banche italiane hanno un'esposizione indiretta all'economia e al sistema finanziario Uk. Secondo una loro prima valutazione, tra le banche italiane quella più esposta al Regno Unito è Intesa San Paolo, per 10,5 miliardi, pari all'1,6% degli asset, seguita, ma a grande distanza, da Monte Paschi Siena con mezzo miliardo di attività in sterline, pari allo 0,3% degli asset.
Proprio a causa del peggioramento delle condizioni finanziarie, l'Italia non resterà immune da effetti sulla crescita e sul crollo del Pil per quest'anno. Ci aspettano tempi duri, in un clima già di esasperazione e ciò avvantaggierà, in tutta Europa, i partiti antieuropeisti e anti-sistema. La prospettiva crescente che possano in futuro partecipare o formare un governo che li veda in conflitto con l'Ue a questo punto diventa un rischio reale nel breve o medio termine. Le imminenti elezioni politiche in Spagna e il referendum costituzionale italiano di ottobre saranno il banco di prova più vicino, mentre l'anno prossimo ci saranno le elezioni generali in Francia e Germania.
Ma l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea preoccupa anche gli Stati Uniti che temono un colpo per l'economia americana. Lo scrive il Wall Street Journal citando alcuni funzionari americani, secondo i quali il rischio è quello di un apprezzamento del dollaro che farebbe calare la domanda per le esportazioni americane, andando a indebolire la ripresa di un'economia già fragile.

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