Se c'è qualcuno che si è dimenticato a che cosa servono veramente le guerre, questo articolo potrà rinfrescargli la memoria. Le guerre servono solamente a conquistare i territori altrui. Le guerre servono ad appropriarsi di beni e di ricchezze che appartengono ad altri. Le guerre servono ad aumentare il proprio controllo geostrategico nel mondo o in una parte di esso. Chi ci guadagna nelle guerre sono soprattutto i produttori di armi e gli attacchi terriristici che fungono da "giustificazione" per le guerre, hanno sempre qualcosa di misterioso, di oscuro, di inspiegabile alla gente comune.
Un dato su tutti, il totale delle vendite di armi americane nel mondo è aumentato del 36% negli ultimi 12 mesi. Solo le vendite di missili, bombe intelligenti e altro munizionamento da guerra sono passate dai 3 miliardi e mezzo del 2014 a 6 miliardi di dollari nel 2015. Anche l'Italia ha la sua parte nelle guerre in medio oriente. Pur ripudiando la guerra, infatti, vende armi ai paesi in guerra. Nei mesi scorsi Matteo Renzi ha fatto visita in Arabia Saudita, stringendo mani a sceicchi e principini che finanziano l'Isis e foraggiano i terroristi nella guerra siriana contro Bashar al Assad. Lui ha negato, ma la realtà è che ha mentito al Paese e agli italiani, come ricorda Alessandro Di Battista (M5S), perché l'Italia oltre a stringere accordi con Riad gli vende anche le armi.
Guardando questa scena del film di Alberto Sordi, "Finchè c'è guerra c'è speranza (1974)", si capisce come non siano cambiate affatto le motivazioni che portano alle guerre e quanto sia enorme l'ipocrisia di chi detiene il potere.
