Monfalcone, il trionfo di Luca Fasan certifica il tracollo della sinistra: un segnale da non ignorare - Il Blog di Giuseppe. Testata on line. Blog d'approfondimento delle notizie con particolare interesse per la Sicilia - Borghi e dintorni della Sicilia

Vai ai contenuti

Menu principale:

Monfalcone, il trionfo di Luca Fasan certifica il tracollo della sinistra: un segnale da non ignorare

Pubblicato da in News ·


Monfalcone (GO) – Il dato è netto, inequivocabile: con oltre il 70% dei consensi, Luca Fasan, candidato del centrodestra, ha conquistato una vittoria schiacciante alle elezioni comunali, trasformando la cittadina friulana in un caso nazionale. Non solo per la portata del successo, ma per ciò che esso racconta – e denuncia – sullo stato attuale della sinistra italiana.

Fasan, sostenuto da una coalizione compatta e fortemente radicata sul territorio, ha raccolto il voto di fiducia di una popolazione stanca di promesse disattese e sempre più preoccupata dai problemi concreti: lavoro, sicurezza, servizi pubblici, integrazione reale e non solo teorica. E qui sta il nodo centrale della sconfitta della sinistra, che si conferma – ancora una volta – lontana dalle istanze quotidiane dei cittadini.

Un messaggio forte dai territori

Il caso Monfalcone non è un episodio isolato. È semmai un simbolo di una tendenza più ampia, dove la sinistra sembra parlare un linguaggio sempre più autoreferenziale, spesso concentrato sulle rivendicazioni di minoranze (vere o presunte), perdendo di vista le priorità della maggioranza silenziosa. Il lavoro che non c’è, la sanità che arranca, l’insicurezza percepita nei quartieri, l’immigrazione vissuta più come disagio che come risorsa: sono questi i temi che pesano sulla vita quotidiana delle persone. Ed è su questi che Fasan ha costruito il suo consenso.

Una sinistra in crisi di rappresentanza

Il risultato elettorale è anche – e soprattutto – un voto di sfiducia nei confronti di una sinistra che, pur continuando a presentarsi come forza progressista e inclusiva, sembra sempre più scollegata dalla realtà. I cittadini non si riconoscono più in un discorso politico che li esclude, che spesso li colpevolizza, o che preferisce rifugiarsi in battaglie ideologiche invece di affrontare i problemi del territorio.

E non basta più parlare di “destra pericolosa” per arginare l’emorragia di voti. I numeri di Monfalcone raccontano una storia diversa: quella di una cittadinanza che ha scelto con convinzione, che ha premiato chi propone soluzioni e non chi si limita a denunciare, spesso da una posizione moralmente – e geograficamente – distante.

Il bivio per la sinistra

Il voto di Monfalcone suona dunque come un campanello d’allarme che la sinistra non può permettersi di ignorare. O si torna a parlare con e per le persone – tutte, non solo quelle che incarnano battaglie di principio – oppure il distacco tra il mondo politico e quello reale rischia di diventare definitivo.

In un tempo in cui la fiducia nella politica è già fragile, una sinistra che non ascolta è una sinistra che abdica al proprio ruolo. Monfalcone l’ha detto chiaramente: i cittadini vogliono risposte, non slogan. E chi riesce a darle – piaccia o meno – raccoglie i frutti. La Schlein è convinta di guadagnare voti solo con i suoi battibecchi contro la Meloni, come se gli italiani fossero fessi.



Copyright abcsicilia. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu