Enrico Rossi, presidente della regione Toscana
Oggi la Festa dell'Unità del Partito Democratico non ha più i connotati di quella che una volta rappresentava, per il Partito Comunista, un momento di aggregazione e partecipazione che portava anche utili alle casse del partito. La Festa dell'Unità oggi è a rischio per troppi debiti, perchè manca la partecipazione della gente e perchè gli invitati, tutti iscritti al partito del magna magna, snobbano le salsicce bruciacchiate da barbecue improvvisati nelle piazze.
A San Miniato, in provincia di Pisa, è successo però anche che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, presente alla Festa dell'Unità per la presentazione del suo libro (non sanno governare, non sanno mettere insieme 4 parole, ma tutti scrivono libri ormai), è stato riempito di letame da un contestatore.
Protagonista del gesto, un imprenditore della macellazione, Giovanni Cialdini, contrariato da una norma regionale che impone un limite al numero degli animali da macellare. L'uomo si è avvicinato, ha aggredito il governatore spingendolo a terra e gli ha rovesciato addosso un secchio di letame. L'uomo ha tentato poi di allontanarsi ma è stato riconosciuto e bloccato dalle Forze dell'Ordine.
Una brutta esperienza per il governatore toscano che, dopo una doccia e un cambio vestiti, ha potuto riprendere la presentazione del suo libro davanti ad un pubblico sinistroide d'elite che gli ha espresso solidarietà. Tra i primi a chiamare Rossi per esprimergli solidarietà e vicinanza il premier Matteo Renzi, ma i problemi restano e le contestazioni saranno sempre maggiori se questa gente non smette di governare facendo gli esclusivi interessi di amici e lobby.
