La Settimana Santa a Scicli, che ricordo! - Il Blog di Giuseppe. Testata on line. Blog d'approfondimento delle notizie con particolare interesse per la Sicilia - Borghi e dintorni della Sicilia

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La Settimana Santa a Scicli, che ricordo!

Pubblicato da in Bellezze della Sicilia ·


Ah, ma che bel ricordo! Scicli… un gioiello incastonato tra le colline della provincia di Ragusa, con quelle sue strade che profumano di pietra antica e zagara in fiore. Il mio viaggio lì è stato un’esperienza che ancora mi porto nel cuore, e non solo per la bellezza mozzafiato del paesaggio, ma anche per l’intensità delle emozioni che ho vissuto. Era la Settimana Santa, e ti giuro, sembrava che il tempo si fosse fermato.

Appena arrivato, ho lasciato la macchina in periferia e ho iniziato a camminare per il centro storico. Scicli è un intreccio di viuzze strette e palazzi barocchi che sembrano scolpiti nella luce dorata del tardo pomeriggio. Ho visto Palazzo Beneventano, uno di quei capolavori che ti fanno restare con il naso all’insù, con quelle facciate piene di mascheroni grotteschi e balconi panciuti.



Ma il momento più potente è arrivato il Venerdì Santo. Verso sera, la città ha cambiato volto. Un silenzio sacro avvolgeva tutto, e dalle chiese iniziavano a uscire le prime confraternite. Poi, in Piazza Italia, è iniziata la rievocazione della crocifissione di Gesù. Non me l’aspettavo così intensa. Attori e figuranti in abiti d’epoca, luci fioche e torce accese, tamburi che battevano lenti… e poi il Cristo, portato a spalla dai devoti, con la corona di spine e il volto segnato dal dolore. C’era un’atmosfera sospesa, tra fede, teatro e memoria collettiva. Ti giuro, avevo i brividi.

E non posso non parlarti del cibo… oh, la cucina di Scicli! Una sera sono andato in una trattoria a conduzione familiare, in una viuzza vicino a Via Francesco Mormina Penna (che tra l’altro è Patrimonio UNESCO!), e lì ho mangiato un piatto di scacce da urlo — sottili, fragranti, ripiene di pomodoro e ricotta, o con melanzane e cipolla. Il giorno dopo, colazione con granita di mandorla e brioche… perché anche se era aprile, il sole già scaldava come in piena estate.

Ho assaggiato anche un piatto tipico che non conoscevo: l’agnello al forno con patate, preparato secondo la tradizione pasquale. E i dolci? I cuddureddi pasquali, quei biscotti decorati con l’uovo sodo incastonato dentro… sembravano gioielli.

Scicli è una di quelle tappe che non ti aspetti, che ti sorprende dietro ogni angolo. Ci sono tornato più volte, ma quella Settimana Santa resta la più viva nella mia memoria. Se non ci sei mai stato in quel periodo, ti consiglio davvero di andarci. Non è solo un viaggio, è un'immersione nell'anima della Sicilia.

Tu ci sei mai stato?



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