Luigi Di Maio capo politico del M5S
La scoppola presa dal movimento di Grillo e Di Maio alle elezioni regionali in Umbria che hanno visto scendere il M5S a poco più del 7% di consensi, superato persino da Fratelli d'Italia che arriva a oltre il 10%, era prevedibile anche se tutti hanno voluto far finta di niente.
L'elettorato grillino non si riconosce più in questa formazione politica che ha dimostrato di non avere idee ma soprattutto di essere passata da un'alleanza con l'estrema destra a quella con il partito più significante della sinistra, il Pd, da sempre il nemico numero uno del M5S.
Oggi, dopo questa ennesima sconfitta elettorale, il M5S non è neppure in grado di metterci la faccia. Nessuno ha avuto il coraggio, a cominciare dal capo politico del movimento, Luigi Di Maio, di metterci la faccia. L'unica dichiarazione ufficiale del M5S è stata affidata alla pagina facebook del Movimento 5 Stelle con questa dichiarazione:
"Il patto civico per l’Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato.
Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti.
Abbiamo provato a dare a questa regione una alternativa che non prevedesse le solite dinamiche politiche, vista l’emergenza che sta attraversando.
Dalla formazione del primo esecutivo ci è stato subito chiaro che stare al Governo con un’altra forza politica - che sia la Lega o che sia il Pd - sacrifica il consenso del Movimento 5 Stelle.
Ma noi non siamo nati per inseguire il consenso, bensì per portare a casa i risultati, come il carcere per gli evasori di questa settimana e il taglio dei parlamentari della settimana precedente.
Senza raggiungere il 51% imposto dalla legge elettorale, abbiamo avuto bisogno necessariamente di trovare altre forze politiche per governare.
Continuiamo a lavorare umilmente, rispettando gli impegni e mettendoci al servizio"
Purtroppo il M5S non ha capito nulla della politica e dei veri bisogni delle famiglie italiane: il carcere agli evasori, il taglio dei parlamentari, la legge salvamare, il taglio dei vitalizi, non danno da mangiare alle persone in difficoltà. A chi non arriva a fine mese, come i pensionati (che non sono tutti d'oro perchè la maggior parte delle pensioni non arriva a mille euro), i lavoratori con redditi fino a 25.000 euro l'anno e i disoccupati, non gliene frega nulla del taglio ai vitalizi o dei parlamentari se poi questi risparmi non vanno nelle tasche dei più deboli.