Beppe Sala (Pd) sindaco di Milano
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, è ora accusato anche di "abuso d’ufficio" nell’indagine su Expo 2015. Lui sapeva, forse, e per questo aveva dato le dimissioni da sindaco alla ricezione del suo primo avviso di garanzia, salvo poi ritirare tutto su invito di Renzi e compagnia del Partito Democratico, visto che ormai non si dimette nessuno in Italia e vista la presenza di condannati persino tra i banchi del Parlamento.
Ma andiamo ai fatti odierni: il sindaco di Milano, Beppe Sala, del Partito Democratico, ha ricevuto oggi una nuova conclusione d’indagine dalla Procura di Milano che ha rivisto una precedente imputazione inizialmente mossa e poi stralciata nei suoi confronti per l’appalto di una delle "aree verdi" di Expo 2015, evento del quale era stato nominato amministratore delegato.
La vecchia contestazione di "turbativa d’asta" non c’è più, mentre ne spunta una nuova, quella di "abuso d'ufficio", in concorso con Angelo Paris, già direttore generale di Expo. Paris era già indagato per questa seconda ipotesi di reato, ma la Procura finora aveva dedotto che Sala non fosse consapevole delle azioni di Paris.
Secondo gli avvocati di Sala "questa iniziativa della Procura generale di Milano si pone in evidente contraddizione con i giudizi che Anac, avvocatura dello Stato e la stessa Procura della Repubblica di Milano avevavo precedentemente formulato, apparendo anomala al punto da sembrare persecutoria". E sembrava strano che non si fosse parlato ancora di persecuzione giudiziaria, visto che parliamo di un esponente del Partito Democratico, vicino a Renzi.
Ora aspettiamo di conoscere la reazione dei media visto che per un avviso di garanzia alla Raggi, per atto dovuto tra l'altro, ne hanno parlato per settimane, in tutti i tg e nei "buoni" salotti televisivi. Riserveranno lo stesso trattamento a Beppe Sala?
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