La rivalutazione delle pensioni per il 2020, legata al tasso d'inflazione programmato per il 2020, ammonterà a circa 40 centesimi lordi al mese per una pensione di 1000 euro mensili. Non solo, ma a gennaio i pensionati dovranno restituire i soldi ricevuti in più dall'Inps per via del tasso effettivo d'inflazione del 2019, che si assesta tra lo 0,3 e lo 0,4 % a fronte del tasso d'inflazione programmato per il 2019 che era stato fissato all'1,2%. Che vuol dire in parole povere? L'Inps da gennaio 2019 ha rivalutato le pensioni fino a 1.500 euro mensili del tasso d'inflazione dell'1,2%, l'inflazione affettiva però oggi è dello 0,4% e quindi a gennaio 2020 l'Inps farà il conguaglio togliendo lo 0,8% dato in più in tutto il 2019.
Ora spiegate al M5S, che tanto si vanta di aver legiferato la riduzione dei vitalizi, il taglio dei parlamentari, la legge salvamare, le manette agli evasori e quant'altro, che tutti questi provvedimenti non portano e non porteranno mai qualcosa nelle tasche di questi pensionati ma neppure nelle tasche di tutti quei lavoratori con stipendi da fame (fino a 25 mila euro lordi all'anno) ai quali non gli importa nulla dei provvedimenti che il M5S è riuscito a portare a casa perchè per loro non cambierà nulla se non si abbassano le tasse (esagerate e ingiustificate) sulle loro pensioni e sui loro stipendi.