Se si pensa che 20.000 euro rappresentano lo stipendio normale di un anno che percepisce un operaio in Italia e se si pensa anche che addirittura in Sicilia molti lavoratori guadagnano questa cifra in due anni, allora è normale che ci si indigni quando si legge che un giocatore della Juventus, Cristiano Ronaldo, ma non è il solo caso, lascia come mancetta al resort in Grecia, dove ha trascorso le vacanze, l'equivalente somma di un anno e più di lavoro duro della maggior parte degli italiani.
Attenzione, non si tratta di invidia, come qualcuno potrebbe pensare, e neppure si vuole condannare Ronaldo, un bravissimo calciatore, il più bravo al mondo forse, che in più occasioni ha dimostrato il suo senso di umanità aiutando persone meno fortunate, ma non è normale in una società che si ritiene normale che un operaio guadagni in un anno, con sudore, fatica e umiliazione, l'equivalente di una mancetta di Ronaldo o di qualche altro milionario all'hotel dove ha trascorso la vacanza, c'è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo.
Sono tantissimi i post che stanno campeggiando sui profili social del cinque volte Pallone d'Oro, che sta raccontando minuziosamente ai suoi followers lo svolgersi delle proprie giornate, fatte di sole, mare, famiglia e allenamenti. Forse sbattere in faccia tanto lusso a chi una vacanza fuori porta ogni anno non può permettersela non è una bella pubblicità della propria persona, forse anche CR7 dovrebbe fare come la maggior parte dei politici italiani che fanno le loro lussuose vacanze in assoluta privacy per non destare sospetti su chi quelle vacanze le paga con le proprie tasse.
Benvenuti in questa società che viaggia a testa in giù.