Come denunciato in questi giorni dalla deputata regionale all'Assemblea Regionale Siciliana, Stefania Campo (M5S) da anni ormai il disservizio del trasporto extra urbano gestito daII’Azienda Siciliana Trasporti è sotto gli occhi di tutti.
Mezzi obsoleti, che si sfasciano per strada e corse cancellate all’ultimo minuto, con studenti, turisti, pendolari e viaggiatori che vengono letteralmente abbandonati per strada. Questo è quello che succede in tutta la Sicilia ed è successo troppe volte nella provincia di Ragusa, con disservizi e disagi per i cittadini di Pozzallo, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Vittoria, etc. etc..
Il disagio oggi, con la ripresa dell’attività scolastica è veramente sconfortante e sconcertante. Alla base di questa grave situazione vi sono autobus assolutamente da rottamare e quindi non idonei per la sicurezza dei viaggiatori. Come dice la Campo, "Diventa pertanto inderogabile che Schifani intervenga con estrema determinazione e severità. Servono mezzi nuovi e una idonea manutenzione di quelli vecchi. Non è più tempo di rimpalli".
Ma ad aggravare questa già triste situazione ci si è messa anche l'emergenza migranti. Voi direte ma che c'entrano i migranti con i trasporti medievali della Sicilia? Ebbene il governo dell'isola ha pensato, qualche giorno fa, di risolvere l'emergenza dei migranti arrivati in massa a Lampedusa e poi trasferiti nel Cpa di Porto Empedocle, creando un'altra emergenza ma a carico dei pendolari siciliani. A Palermo, infatti, hanno deciso di utilizzare i bus dell'AST (Azienda Siciliana Trasporti) per trasferire i migranti dal Centro di Prima Accoglienza di Porto Empedocle ad altri Cpa del nord Italia e così l'Ast, di conseguenza, ha cancellato numerose corse extra urbane in diversi collegamenti dell'isola, creando enormi disagi ai siciliani che già lamentano la cattiva gestione della mobilità pubblica in Sicilia: autostrade fatiscenti con ponti pericolanti, strade statali franate o interrotte, ferrovie medievali o del tutto inesistenti, servizio pubblico su gomma obsoleto e incurante delle esigenze dei pendolari, aeroporti che vanno a fuoco o privi di ogni servizio (vedasi Comiso).
Sono anni che i siciliani aspettano soluzioni, cambiano i governi ma non cambia la situazione dei trasporti in Sicilia. Forse fra trent'anni avremo il ponte sullo stretto di Messina, ripeto "forse", ma se non si iniziano a realizzare i collegamenti tra le principali città dell'isola a nulla serve attraversare lo stretto in dieci minuti se poi per andare da Messina a Trapani serve una giornata intera.