La nave italiana Jonio
La Nave italiana Jonio partita da Palermo tre giorni fa, ieri davanti alle coste libiche, ha caricato 49 migranti di cui 12 minori e si è diretta verso le coste italiane nonostante, in acque internazionali, per ben due volte, abbia ricevuto il divieto di entrare in acque teritoriali italiane, inviato loro dalla nostra Guardia di Finanza. Ora la nave si trova davanti al porto di Lampedusa ma è stato dato l'alt, da parte del Viminale, allo sbarco dei migranti. Sembra che solo un adulto sia stato fatto scendere e accompagnato in ospedale per i sintomi di una polmonite. Poco fa il Premier Conte, in Aula ha risposto così alle contestazioni delle opposizioni, del Pd in particolare: "Consentire sbarchi indiscriminati senza limiti non equivale a offrire accoglienza".
Queste invece le dichiarazioni della portavoce della ong Alessandra Sciurba, dopo che la nave Ionio è stata oggetto di ispezione, da parte della Guardia di Finanza, dopo il suo arrivo a Lampedusa: "Ci hanno fatto un verbale con scritto che è tutto in regola a parte il fatto che le persone sono provate, per noi la direttiva non ha molto valore. Per noi esistono i diritti delle persone, il diritto internazionale, i diritti umani, le convenzioni internazionali. Abbiamo chiesto un porto sicuro. Siamo italiani su una nave italiana che ha salvato delle persone che erano in pericolo di vita in mare. Attendiamo con fiducia di poter entrare in porto".
Una cosa risulta chiara in questa vicenda, c'è una sfida in atto tra le Ong, supportate dai partiti di opposizione, e il Ministro Salvini e le regole del Viminale. Chi vincerà alla fine? Di certo non è contravvenendo alle disposizioni del Governo italiano che si risolvono i problemi dell'immigrazione e intanto Salvini conta nell'arresto dei responsabili della disobbedienza in mare alle autorità italiane.