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Italia, un paese spaccato dalle disuguaglianze e il Covid peggiora la situazione

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C'è una scala sociale in Italia nella quale è più facile scendere che salire. A confermarlo è l'Istat nel suo Rapporto Annuale dove spiega come le disuguaglianze, che già negli ultimi anni hanno  spaccato questo Paese, rischino ora di essere accentuate dalla pandemia.

Saranno le fasce più deboli a pagare il prezzo maggiore della crisi economica seguita all'emergenza sanitaria per il Covid. C'è, secondo l'Istat, un 12% delle aziende pronto a licenziare parte della forza lavorativa e i primi ad essere colpiti dal taglio saranno i più deboli, i giovani e le donne, specie al sud. Ci sarà sicuramente una trasformazione in tutto il sistema lavorativo industriale che, nei prossimi anni, si avvierà sempre più verso la digitalizzazione e il meridione, insieme alle fasce più deboli economicamente e culturalmente, pagheranno le conseguenze maggiori.

Meno occupazione e minore costo del lavoro dunque, ma tutto questo si riverserà sulla famiglia e quindi sulla natalità. Ci saranno meno figli e la politica vi porrà rimedio, a mio avviso sbagliando, con una immigrazione sempre più massiccia che creerà soltanto un maggiore disagio sociale.

C'è una discrepanza enorme, tuttavia, nell'indagine dell'Istat evidenziata sul suo Rapporto Annuale 2020: c'è un 46% degli italiani che vorrebbe una famiglia ideale composta da due figli, mentre il 21,9% ne indica tre o più. Pensate che sono solamente 500 mila le persone italiane che affermano che i figli non rientrano nel loro progetto di vita. Dunque gli italiani vogliono fare figli ma sono le ristrettezze economiche in cui vivono e l'incertezza del futuro che li frenano.

Che sia davvero arrivato il momento di una vera riforma fiscale generale? Solo da questa e da una più equa distribuzione della ricchezza potrà venire la crescita economica di questo Paese perchè, diciamocelo in tutta franchezza, chi compra una Ferrari a 300 mila euro la comprerebbe ugualmente anche se costasse 350 mila euro, ma chi fatica ad arrivare a fine mese con uno stipendio o una pensione che gli permette appena di mangiare e vestirsi (in qualche modo) non potrà mai sostituire la sua automobile anche se ha più di 10 anni di vita, questa è la disuguaglianza.



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