Una rupe sforacchiata di grotte sotto i piedi di Calascibetta
Turismo a Calascibetta, ai confini del Val di Noto, dove arte, storia e archeologia si fondono in un unico insieme che ogni anno attira migliaia di visitatori.
La Necropoli è costituita da 288 tombe a forno, dell'Età del Ferro, di tipo Pantalicano. L'intera area della Necropoli di Realmese è situata all'interno di un parco dove il timo vi cresce rigoglioso e i suoi particolari profumi padroneggiano tutto l'ambiente.
La Necropoli è stata utilizzata per un periodo alquanto esteso che può essere suddiviso in due parti: la prima di età protostorica, dal IX al VII secolo a.C., mentre l'altra di età arcaica ne ha fatto seguito dal VII al VI seolo a.C..
Sono state individuate tracce della frequentazione del sito in epoca bizantina all'interno di una tomba a camera dell'Età del Bronzo Finale (XI - inizio VIII secolo a.C.). Questa sepoltura presenta una pianta quadrangolare con copertura interna piana mentre al suo interno, sulla parete destra, si apre una grande nicchia, a sinistra invece si nota una panchina intagliata sulla roccia, per cui si ritiene che in epoca bizantina la tomba sia stata utilizzata come abitazione.
Questo sito archeologico, davvero interessante, ha dato vita ad una campagna di scavi tra il 1949 e il 1950 diretta da Luigi Bernabò Brea. Moltissimi sono stati i reperti ritrovati: ceramiche varie, coltellini a fiamma, anelli digitali, orecchini e fibule che, insieme a corredi miniaturizzati, sono stati portati, per la loro esposizione, in gran parte presso il Museo Regionale Paolo Orsi di Siracusa e la rimanenza al Museo Varisano di Enna.
