Luigi Di Maio, ministro degli Esteri
La manovra 2020, secondo Di Maio & Company, ha i suoi punti forti nel mancato aumento dell'Iva, che di certo non avrebbe svuotato le tasche alle famiglie benestanti mentre sarebbe stato insignificante per quelle famiglie che vivono con meno di 1.500 euro al mese visto che non soffrono di shopping sfrenato, e nel tanto sbandierato taglio del cuneo fiscale per i lavoratori.
Per evitare l'aumento dell'Iva di 3 punti percentuali, questo Governo ha sacrificato praticamente 25 miliardi di euro che, se utilizzati invece per abbassare significativamente la pressione fiscale sui redditi fino a 30.000 euro, avrebbero dato sicuramente maggiore crescita dei consumi e quindi crescita al Paese.
Con il taglio del cuneo fiscale invece questo Governo giallo-rosso regala circa 50 euro al mese a quei lavoratori che erano stati esclusi dal bonus degli 80 euro di Renzi, circa 4 milioni di lavoratori che guadagnano dai 22.600 euro ai 30.000 euro all'anno. Nulla invece va ai pensionati, già esclusi dal bonus di Renzi e ora dal taglio del cuneo fiscale, anche se Di Maio e associati fanno sapere che nella manovra c'è una mini rivalutazione delle pensioni: 48 centesimi al mese per le pensioni che vanno dai 1500 euro ai 2.000 euro al mese nel caso di un'inflazione al 1% ma teniamo in considerazione che l'inflazione annua in Italia per il 2019 è ferma al 0,39%.
Complimenti a questo Governo che, come i governi precedenti, anziché abbassare l'Irpef sui redditi e pensioni più bassi preferisce regalare bonus a questa o quella categoria, creando ancor più disuguaglianze.