vessillo della Marina Imperiale Tedesca
Tutti i media si sono occupati di questa vicenda. C'è stato qualcuno che ha scattato una foto dalla finestra di una cameretta della Caserma dei carabinieri, la Caserma Baldissera, che ospita il VI Battaglione carabinieri Toscana, a due passi dalla sinagoga di Firenze, dalla quale s’intravedeva una bandiera del Secondo Reich.
Le dichiarazioni della stampa, ma anche degli addetti ai lavori come, in primis, il Ministro della Difesa, si sono sprecate. Titoli terroristici, supporto degli “Ultras” pro “sputtanamento Forze dell’Ordine”, ed ecco che un’onda di fango denso di ignoranza ha travolto la vita e la carriera di un carabiniere poco più che ventenne, laureando in storia.
Ecco alcune delle dichiarazioni che hanno fatto il giro dei tg e dei giornali:
Ministro Pinotti: "«Chi espone una bandiera neonazista non è degno di far parte delle Forze Armate". Ma un Ministro forse, prima di rilasciare delle dichiarazioni di questa portata, non avrebbe dovuto attendere l’esito delle verifiche che vengono fatte in questi casi?
Walter Veltroni, proponendo di scendere in piazza contro “l’onda nera” ha detto: "Nutro una profonda inquietudine sul futuro della democrazia". E si, caro Veltroni, anche noi cittadini comuni mortali.
Oggi si scopre che quella bandiera, seppur utilizzata da gruppi estremisti (a seguito del divieto di utilizzo della svastica dopo la seconda guerra mondiale), non è una bandiera collocata nel periodo storico incriminato, si tratta bensì di un vessillo della Marina Imperiale Tedesca (Kaiserliche Marine) che risale all’epoca dell’Impero germanico (Secondo Reich, 1871 – 1918), mentre la Germania nazista (Terzo Reich) sotto il regime totalitario di Adolf Hitler, abbraccia il periodo compreso tra il 1933 e il 1945.
Il giovane carabiniere incriminato da tutti, come ha riferito Antonio Tarallo, delegato Co.Ce.R., "il carabiniere sarebbe uno studente appassionato di storia, prossimo alla laurea e quella bandiera rappresenta altro rispetto a quanto il giornalista che ha fatto lo scatto, ha voluto far vedere. Si tratta di un vessillo della prima guerra mondiale, quel ragazzo avrà modo di spiegare a tutti che è un appassionato di storia e che magari la sua tesi di laurea, probabilmente, è incentrata su quel periodo storico. Non credo che questo ragazzo abbia percepito il sentimento che hanno messo in evidenza i giornali. Il giornalista ha filmato all’interno di una caserma, non so se lo si poteva fare senza un’autorizzazione, probabilmente si dovrà capire se vi è un reato. Non conosco personalmente il carabiniere, ma so che è un giovanissimo, poco più che ventenne che ha solo bisogno di spiegare l’accaduto".
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