
Sono tante le cose che mancano oggi nel comportamento di questa società “moderna”. A mio avviso, però, quella che più manca oggi nelle persone è la tolleranza.
La tolleranza è un valore fondamentale per la convivenza civile, un pilastro sul quale si dovrebbe fondare ogni società che si definisca veramente evoluta. Eppure, sembra essere sempre più rara nella quotidianità delle relazioni umane. Ogni giorno, siamo testimoni di episodi di intolleranza, che si manifestano in mille forme diverse: dai commenti velenosi sui social network alle discriminazioni nei luoghi di lavoro, dagli sguardi giudicanti nelle strade alla mancanza di empatia verso chi è diverso da noi per cultura, religione, orientamento sessuale o condizione economica.
La radice di questa crescente intolleranza sembra risiedere in una società che, nonostante la sua modernità tecnologica, è sempre più frammentata e polarizzata. Viviamo in un’epoca in cui la rapidità dell’informazione non si accompagna necessariamente a una maggiore comprensione reciproca. Anzi, spesso accade il contrario: ci chiudiamo in bolle di opinioni omogenee, evitandoci il confronto con chi la pensa diversamente. Questa mancanza di dialogo alimenta pregiudizi e stereotipi, rendendo più difficile accettare la diversità.
Tollerare non significa semplicemente sopportare o accettare passivamente ciò che è diverso da noi. Tollerare significa aprirsi all’altro, cercare di comprenderne il punto di vista, anche quando è distante dal nostro. È un atto di rispetto e di umiltà, un riconoscimento del fatto che nessuno possiede la verità assoluta e che ciascuno ha diritto a esprimere la propria individualità. Questo atteggiamento non solo arricchisce le relazioni personali, ma contribuisce anche a creare una società più giusta e inclusiva.
La mancanza di tolleranza si riflette anche nella difficoltà di accettare i cambiamenti. Viviamo in un mondo in rapida evoluzione, dove le trasformazioni sociali, culturali ed economiche possono generare ansie e insicurezze. Tuttavia, chiudersi in atteggiamenti difensivi non è la soluzione. Solo abbracciando con tolleranza le nuove sfide possiamo affrontarle in modo costruttivo, trasformando le differenze in opportunità di crescita.
Per recuperare la tolleranza, è necessario un cambiamento culturale profondo. Occorre educare fin dalla tenera età al rispetto delle diversità, promuovendo il dialogo e la comprensione reciproca. Le scuole, le famiglie e i media hanno un ruolo cruciale in questo processo. Ma la tolleranza non è solo una questione di educazione: è una scelta quotidiana, un impegno personale che ciascuno di noi deve assumersi. Richiede pazienza, ascolto e la capacità di mettere da parte, almeno per un momento, il proprio ego.
In conclusione, la tolleranza è ciò che più manca oggi nella società moderna, ma è anche ciò di cui abbiamo più bisogno per costruire un futuro migliore. Senza tolleranza, rischiamo di cadere in un circolo vizioso di conflitti e divisioni. Con la tolleranza, invece, possiamo riscoprire la bellezza della diversità e creare un mondo dove ciascuno si senta accolto e rispettato.