Longi è un comune della provincia di Messina, con circa 1.500 abitanti, situato a 616 metri sul livello del mare. E' un comune del Parco dei Nebrodi caratterizzato da un patrimonio naturalistico e paesaggistico invidiabile, con la presenza di numerose specie animali e vegetali che gli consentono di distinguersi da altri territori. Longi vanta spazi incontaminati e aria pulita, bellezze territoriali dove il tempo sembra essersi fermato, ideali per chi ha voglia di ritrovare natura e luoghi sani e tranquilli.
Il borgo cittadino è sviluppato intorno al Castello, un bellissimo edificio del XII secolo ancora oggi in ottimo stato. Longi, infatti, ha mantenuto la sua peculiarità medievale con le sue viuzze strette, le scalinate in pietra e le discese ripide. Da visitare la Chiesa Madre, con la sua torre campanaria del Quattrocento, la Chiesa della S. Annunziata dov’è custodita la statua della omonima madonna modellata nel XVI secolo da Giacomo e Antonio Gagini.
Interessante anche la zona archeologia delle rocche del Castro, con i resti delle cinta murarie, il bosco di Mangalavite, la “Stretta” dove le montagne sembrano toccarsi, il lago Biviere e tanto ancora. Longi è anche denominato uno dei "quattru paisi di li funci" insieme a Mirto, Frazzanò, e Galati Mamertino, perchè le sue montagne sono ricche di funghi.
Sotto trovate alcune strutture turistico-ricettive dove soggiornare a Longi, dove dormire, mangiare o divertirsi a Longi e dintorni in provincia di Messina, nel Parco dei Nebrodi.
Guida ai sapori e ai valori della cucina siciliana
Una descrizione sulla storia della cucina siciliana e sulle sue tradizioni insieme ad una selezione di locali di cucina tipica siciliana, dove mangiare in Sicilia... Leggi tutto
Semplice, geniale invenzione, la ceramica è una delle realizzazioni più importanti dell'Umanità. In Sicilia essa fa la sua comparsa nel VI millennio a.C. e, sino all'età del Bronzo, si sviluppa in tutti i centri indigeni dell'isola. Dai primi rozzi manufatti di Stentinello, vicino... Leggi tutto
U pattu è pattu, anchi ca cueca u fici è muortu (Il patto è patto, anche se chi lo ha fatto è morto)
La parola data era come un vero e proprio contratto e ne restavano impegnati anche gli eredi!