Semplice, geniale invenzione, la ceramica è una delle realizzazioni più importanti dell'Umanità. In Sicilia essa fa la sua comparsa nel VI millennio a.C. e, sino all'età del Bronzo, si sviluppa in tutti i centri indigeni dell'isola. Dai primi rozzi manufatti di Stentinello, vicino Siracusa, un lungo e fecondo cammino conduce alla bella ceramica dipinta, tricromica, fiammata, che risente di forti influssi italici, sino a quella raffinatissima, meandro spiralica.
L'età del Bronzo, con le produzioni di Castelluccio, segna l'apogeo di questo artigianato ceramico siciliano, ma via via che si intensificano i contatti commerciali con il mondo egeo miceneo e con il bacino mediterraneo in generale, la cultura indigena arretra, schiacciata dalla supremazia tecnologica dei prodotti provenienti dal mondo greco.
Tra il 416 e il 413, la dura sconfitta subita dagli Ateniesi a Siracusa, determina la chiusura dei mercati siciliani alle importazioni dei prodotti greci. Risorge, così, un artigianato locale fiorentissimo, capace di espressioni artistiche autonome ed originalissime, come quelle avutesi nella prima metà del III secolo a.C. ad opera del Pittore di Lipari. Fatalmente, l'avvento romano, trasformando la Sicilia in una lontana provincia dell'Impero, avvia una decadenza economica e culturale che verrà superata con l'avvento degli Arabi.
E' la cultura araba che trasforma la Sicilia nell'isola delle fornaci. Ovunque vi sia argilla, lì sorge una fornace. Si sviluppano le nuove tecniche delle ceramiche invetriate e del lustro metallico, mentre si diffonde anche un linguaggio figurativo vicino alla cultura islamica. Un periodo comunque di splendore che prosegue con i Normanni prima e, successivamente, con Angioini ed Aragonesi.
Tra il XVI ed il XVII secolo, Caltagirone, meravigliosa cittadina in provincia di Catania, e Sciacca, bellissima cittadina marinara dell'agrigentino, sono le capitali della maiolica siciliana. La prima esporta i suoi maestri e le sue opere in tutta l'isola mentre la seconda si fa apprezzare per la bellezza del vasellame smaltato e la ricchezza dei suoi fastosi pavimenti. Anche Trapani, Burgio e Collesano assumono un ruolo altamente qualificato nel '600, mentre nel XVIII secolo è Caltagirone che riesce a mantenere viva la tradizione ceramica aprendo anche il grandioso capitolo delle decorazioni plastiche. Oggi sono cinque le Città della Ceramica d'Arte in Sicilia: Santo Stefano di Camastra, Burgio, Caltagirone, Patti e Sciacca.
- Una città tra arte e cultura Santo Stefano di Camastra, noto soprattutto come il "paese delle ceramiche", è un centro attivissimo situato a metà strada tra Palermo e Messina. Un paese particolare nel suo genere: dovunque ci si volti, si vedono piatti, mattonelle, mosaici, tutto realizzato in ceramica decoratissima. La lavorazione raffinata e la ricercatezza dei colori fanno della ceramica di Santo Stefano un prodotto ricercato ovunque, apprezzatissimo dai giapponesi che sono venuti fin qui per vedere all’opera i numerosi laboratori e per stipulare contratti. Chiunque arrivi a Santo Stefano di Camastra, visitando uno dei tanti negozi che espongono prodotti realizzati in ceramica, non resiste alla tentazione di acquistarne qualcuno.
- Burgio, un piccolo comune della provincia di Agrigento, vanta una secolare tradizione nell'arte della ceramica tanto che l'economia di questo posto è stata da sempre legata all'artigianato che, nei secoli passati, ha raggiunto livelli altissimi. Ancora oggi a Burgio gli artigiani lavorano in antiche botteghe, con grande maestria, la varietà di materie prime disponibili tra cui la pietra dura e la terracotta locale, realizzando manufatti apprezzati in tutto il mondo.
- Caltagirone è una terra ricca di argilla ed è conosciuta nel mondo per la produzione artigianale della ceramica, un'arte che ha origini antichissime ma che ancora oggi impegna centinaia di artigiani nella realizzazione di manufatti decoratissimi. Nel tempo la tecnica esecutiva e decorativa degli artigiani, che qui sono chiamati "cannatari", si è perfezionata assumendo prova di enorme originalità, pur senza abbandonare i motivi moreschi e i colori della tradizione (verde ramino, turchese, giallo oro, manganese). I vicoli della città sono strapieni di negozietti che espongono i prodotti tipici di questa antica arte: mattonelle, candelieri, piatti e soprattutto vasi.
- Patti ha un legame antichissimo con la ceramica. Gli artigiani qui hanno creato, da sempre, con le loro mani le forme della tradizione. Dalla terracotta sono nati piatti, anfore e vasi che hanno raccontato la storia e la cultura di questi posti. Una forma semplice ed usuale, come il piatto, è divenuta la base su cui appoggiare estro e creatività di artisti di fama.
- Sciacca, una cittadina in provincia di Agrigento, è un luogo di mare, turistico e termale, ricco di monumenti e chiese, conosciuto anche per il suo Carnevale. Ma passeggiando per il centro storico di Sciacca non si può non notare la presenza di numerosi negozietti che espongono coloratissime ceramiche dalle più svariate forme e dimensioni. La ceramica, a Sciacca, rappresenta un importante elemento di attrazione per tutti coloro che desiderano possedere almeno un oggetto della grande e pregevole ceramica saccense, le cui origini sono antichissime.