La città di Militello in Val di Catania - Borghi e dintorni della Sicilia

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La città di Militello in Val di Catania

Cosa vedere a Militello in Val di Catania

Nella parte settentrionale dei Monti Iblei si trova un'incantevole cittadina barocca abitata sin dall'antichità, tanto che le aree archeologiche in prossimità del centro abitato testimoniano la frequentazione del territorio lungo un arco temporale che va dall'età del rame e del bronzo all'età del ferro, dal periodo classico ed ellenistico a quello bizantino e arabo. Il nome di questa cittadina è Militello in Val di Catania che, con i suoi quasi 8.000 abitanti e un patrimonio monumentale davvero notevole, gli consente di far parte del Val di Noto, Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Furono principalmente due le famiglie che ne caratterizzarono la storia: i Barresi e i Branciforte. Durante il loro governo, la città si arricchì di nuovi edifici e fondazioni, chiese, monasteri, palazzi per l'amministrazione, fontane pubbliche, una grande biblioteca e una stamperia tra le prime del Regno di Sicilia dove nel 1617 fu pubblicato il trattato Il giuoco degli scacchi di Pietro Carrera, importante testo di riferimento della scacchistica moderna.

Cose da vedere assolutamente a Militello Val di Catania
Militello in Val di Catania fu ricostruita dopo il terremoto del 1693 e il suo aspetto fu pensato come opera d'arte del tardo barocco del 17° secolo. Tra i monumenti più importanti presenti a Militello spicca, in Piazza Municipio, l'ex Abazia di S. Benedetto, fondata nei primi anni del XVII secolo. Nella stessa piazza si può ammirare il settecentesco palazzo Baldanza-Denaro, mentre nella Via Umberto I la Chiesa Madre di San Nicolò - SS.Salvatore, del XVIII secolo (oggi Patrimonio Mondiale dell'UNESCO).
Da visitare inoltre il palazzo Liggieri, la statua della Madonna della Catena e l'omonima chiesa seicentesca, la Chiesa del SS.Sacramento al Circolo, con l'ampio prospetto concavo della metà del Settecento, i settecenteschi palazzi Niceforo e Baldanza, la Chiesa di S.Maria della Stella, il Palazzo Majorana della Nicchiara, la Chiesa di San Sebastiano, del 1704, la Chiesa di San Giovanni Battista e la Chiesa dei SS.Angeli Custodi, con il bellissimo pavimento in ceramica del 1785.

Non perdete di visitare il Castello Barresi-Branciforte, nel quale predomina la seicentesca Fontana della Ninfa Zizza, e la Chiesa di S. Maria la Vetere, con il portale del 1506 attribuito ad Antonello Gagini. La Chiesa di Sant'Antonio di Padova, con lo straordinario campanile del 1719 e la cinquecentesca cappella quadrangolare del Santo Sepolcro, costituisce un qualcosa di unico nel panorama architettonico siciliano di quell'epoca.

Alla lista delle chiese e dei palazzi più importanti si devono aggiungere infine i tanti edifici caratterizzati da decorazioni barocche nelle mensole e nei timpani dei balconi, nelle facciate e nei portoni, che rendono Militello una meta per gli studiosi e gli appassionati dell'arte.

Abcsicilia vi consiglia di visitare questo posto incantevole per trascorrere una intera giornata immersi nell'arte, nella cultura e nella storia. Sotto trovate alcune strutture ricettive dove dormire, mangiare a Militello in Val di Catania

Militello Val di Catania: eccellenze ambientali


Il territorio di Militello Val di Catania si caratterizza per la straordinaria ricchezza di ambienti naturali: cascate, grotte, corsi d'acqua, necropoli preistoriche, siti archeologici. Tra i luoghi di interesse naturalistico segnaliamo la Cava del Carcarone, uno spettacolare, profondo e articolato canyon situato ad est dell'abitato dove sono presenti estesi banchi di coralli fossili, e le Cascate dell'Ossena, incastonate in un bellissimo contesto ambientale e alimentate in regime permanente dal fiume Ossena (o Oxena), un affluente del Trigona il quale a sua volta si versa in parte nel lago di Lentini e in parte nel San Leonardo.
Rocce basaltiche ne caratterizzano l'alveo e la loro visita è affascinante, specie nelle stagioni calde per il refrigerio che offrono. Esse costituiscono uno degli ambienti naturali più integri e affascinanti degli Iblei catanesi, in un contesto inusuale formato da cave verdeggianti e pianori assolati.
Tutt'intorno il paesaggio è punteggiato da ulivi, bagolari, carrubi e soprattutto fichidindia il cui frutto è molto ricercato per le sue proprietà organolettiche. Lo si trova presente nella tavola militellese non solo come dessert, da gustare fresco a fine pasto o in qualunque altro momento della giornata, ma anche come materia prima per numerose preparazioni alimentari come dolci o bevande.

Militello Val di Catania: eccellenze enogastronomiche


La gastronomia tipica locale è principalmente quella dolciaria perché Militello vanta specialità proprie, frutto della fantasia e della perizia dei suoi abitanti e dell'antica arte culinaria coltivata nei suoi numerosi monasteri: le cassatelline (cassatiddini da za' monaca), cestini di pasta frolla a forma quadrata farciti con un impasto di mandorle spellate, confettura di frutta, cioccolato, liquore, cannella e chiodi di garofano), la mostarda fresca e secca, preparata con mosto di fichi d'India e semola, o mosto d'uva e amido, i mostaccioli, dolci invernali a tocchetti caramellati, ricavati da un impasto tostato al forno di vin cotto, farina, zucchero e aromi, gli infasciatelli ('nfasciateddi), dolci natalizi di pasta frolla caramellata con mandorle tostate, miele e chiodi di garofano, la pipirata, un preparato di vin cotto di ficodindia, riso, pinoli e aromi vari, la granita di mandorle tostate (a minnulata), i cannoli con ricotta di pecora, i giammelli, biscotti soffici di forma quadrata ricoperti di glassa, le crespelle, preparate con purea di patate, farina, zucchero e cannella, le scacciate con farcitura di verdure a foglia larga, e ancora l'olio d'oliva e il vino patronale.

La Tenuta Ambelia
Ambelia: da tenuta del principe a scuderia dell'Esercito

Ambelia è un'antica tenuta situata nel territorio del comune di Militello in Val di Catania, centro Unesco per il suo barocco. Con un'estensione di circa 45 ettari oggi la Tenuta Ambelia è di proprietà della Regione Sicilia ma nel Medioevo ha appartenuto ai feudatari di Militello, i Barresi prima, quando la tenuta aveva il nome di Vignazza, e i Branciforte dopo che gli cambiarono il nome nell'attuale Ambelia. Fu proprio il principe Francesco Branciforte che, dopo avergli cambiato il nome, volle costruirvi al centro di quella immensa tenuta una "Casina", sobria ma capiente, per potervi trascorrere alcuni periodi dell'anno assieme alla moglie Giovanna d'Austria, nipote dell'Imperatore Carlo V. I Branciforte ospitarono per lungo tempo nella tenuta i frati benedettini di Santa Maria di Novaluce ai quali Ambelia passò nel '700, dopo l'Unità d'Italia però, con la soppressione dei beni ecclesiastici, la tenuta venne espropriata dallo Stato e assegnata al Ministero della Guerra che la trasformò in una Stazione di monta del Regio Deposito Cavalli Stalloni dell'Esercito.


Ambelia: il passaggio dallo Stato alla Regione Sicilia

Nel secondo Dopoguerra Ambelia venne ceduta dallo Stato alla Regione Siciliana che ne ha mantenuto la destinazione d'uso, affidandone la gestione all'Istituto per l'incremento ippico. Nelle scuderie di Ambelia sono ospitati i cavalli della razza purosangue orientale, nei quali si può individuare l'espressione più tipica del "cavallo siciliano", la cui identità è certificata sin dal 1875. Non mancano, inoltre, esemplari del cavallo Sanfratellano, dell'asino Ragusano e dell'asino di Pantelleria, razze autoctone protette. Nei primi mesi del 2019, la tenuta è stata sottoposta ad un radicale restauro voluto dalla giunta regionale di Nello Musumeci, così la casa San Fratello, la Casina del Principe, le Scuderie romane, i percorsi e i campi di gara, che in passato le alluvioni e anche un incendio ridotto in stato di abbandono, hanno riacquistato la dignità e la bellezza di un tempo. Il tutto anche per permettervi l'inaugurazione della Fiera Mediterranea del Cavallo tenutasi dal 10 al 12 maggio 2019 alla Tenuta Ambelia con grande partecipazione di pubblico.


La ceramica in Sicilia



Semplice, geniale invenzione, la ceramica è una delle realizzazioni più importanti dell'Umanità. In Sicilia essa fa la sua comparsa nel VI millennio a.C. e, sino all'età del Bronzo, si sviluppa in tutti i centri indigeni dell'isola. Dai primi rozzi manufatti di Stentinello, vicino... Leggi tutto

U ciù pulitu ciavi a rugna (Il più pulito ha la rogna)
Si può incappare in un gruppo di manigoldi, il più onesto dei quali è una vera canaglia!
 
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