Benvenuti a Castroreale la fedelissima degli Aragonesi - Borghi e dintorni della Sicilia

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Benvenuti a Castroreale la fedelissima degli Aragonesi

Il Borgo di Castroreale

Cosa vedere nella cittadina di Castroreale (ME)

Il nome deriva dal latino Castrum Regale, "castello del re". Nel 1324 Federico II d'Aragona, per premiare la fedeltà della città durante la guerra contro gli Angioini, ordinò la costruzione ex novo del castello e concesse il privilegio di città demaniale.

La grandiosa macchina barocca dell'altare maggiore della Chiesa della Candelora e l'Annunciazione di Antonello Gagini nella Chiesa di Sant'Agata, sono soltanto due delle molte opere conservate in questo piccolo scrigno d'arte che è Castroreale, borgo di tremila abitanti svettante su vallate e colline della Sicilia che lambisce il mar Tirreno.

Alla bellezza di un paesaggio dolce e cangiante, fatto di pendii e crinali, che abbraccia la vista delle isole Eolie con i rilievi dei monti Peloritani e, più giù, dei Nebrodi, corrisponde un prezioso assetto urbano.

Portali bugnati del XVI e XVII secolo, balconi su mensole in pietra frutto del lavoro secolare di lapicidi locali, grate di ferro battuto, e poi le tribune dorate delle chiese, le sculture di pregio, le pale d'altare, gli splendidi polittici, i preziosi arredi sacri del Museo parrocchiale: sono le testimonianze del suo passato di città alleata dei re aragonesi, che Castroreale custodisce con cura.

Castroreale offre in ogni suo angolo una sintesi di arte e natura. Se si distoglie lo sguardo dai monumenti, questo corre subito agli splendidi panorami circostanti, come quello su Capo Milazzo e le isole Eolie che si ammira dal belvedere di piazza delle Aquile lungo il fianco orientale del Duomo. Su questo stesso fianco, una lapide del 1693 sormontata da tre aquile di marmo ricorda i privilegi concessi a Castroreale da Filippo IV di Spagna. Il portale lì accanto e quello di piazza Duomo sono di gusto tardo manieristico siciliano. All'interno la chiesa, del primo trentennio del '600 e dedicata all'Assunta, è ricca di opere d'arte.

A destra del Duomo si trova la cinquecentesca torre campanaria a sezione quadrata contenente un orologio funzionante. Percorrendo il corso Umberto I si arriva alla Chiesa della Candelora, risalente alla fine del XIV secolo, che probabilmente era la cappella del castello di Federico II d'Aragona. Al suo interno si ammira la grandiosa tribuna di legno, riccamente intagliata e indorata di oro zecchino, dell'altare maggiore, magnifica espressione dell'artigianato artistico messinese in epoca barocca. Dalla vicina torre di Federico II d'Aragona, l'unico avanzo del castello fatto costruire nel 1324, si gode di un bel panorama.

Sotto trovate qualche consiglio di abcsicilia su dove dormire, dove mangiare a Castroreale e dintorni in provincia di Messina.

Cosa vedere a Castroreale, cosa mangiare, prodotti tipicamente locali
I piaceri del borgo:
- Il "biscotto della badessa" è così chiamato perchè ideato, secondo tradizione, dalle monache del convento delle Clarisse. Ha l'aroma dei semi di anice, una ricetta gelosamente custodita dai produttori locali. Altro dolce tipico, ma natalizio, è il riso nero, preparato con riso, zucchero e mandorle tostate e pestate.


- Imperdibili i maccheroni di grano duro fatti in casa: sono conditi con ragù di maiale, oppure "alla norma" con melanzane e una spolverata di ricotta salata.

Eventi a Castroreale:
- Processione del Cristo lungo, mercoledì e venerdì di Pasqua: accompagnato dalle "vare" della Passione, il Cristo viene portato in processione dal XVI secolo.
- Notte della Musica e Notte Romantica rispettivamente il 21 e 23 giugno.

Cose da vedere a Castroreale:
- Il Museo Parrocchiale e il Museo Civico. La Chiesa di San Filippo Neri (1630), con l'Oratorio dei Padri Filippini, racchiude la statua lignea della Madonna del Rosario (XVIII secolo) e un Crocifisso in mistura del XV secolo.
- La Chiesa della Candelora, costruita alla fine del XIV secolo, custodisce la Tribuna di Legno intagliata e indorata in oro zecchino.
-  La Chiesa di Sant'Agata custodisce, oltre alla devozionale immagine seicentesca del Cristo Lungo, una splendida Annunciazione di Antonello Gagini (1519), una Sant'Agata del Montorsoli (1554), una Madonna del fiorentino Michelangelo Naccherino (1601).
- La Chiesa di Gesù e Maria ha origini trecentesche ed era probabilmente l'antica Chiesa Madre.

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