Sambuca di Sicilia il Borgo dei Borghi - Borghi e dintorni della Sicilia

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Sambuca di Sicilia il Borgo dei Borghi

Sambuca di Sicilia, la fortezza di Al-Zabut
Sambuca di Sicilia, con meno di seimila abitanti, è un piccolo paesino dell'agrigentino situato a pochi chilometri dal mare di Menfi, da Sciacca e dal Parco archeologico di Selinunte. Eletto nel 2016 il Borgo più bello d'Italia, Sambuca vanta una storia antichissima, che affonda le proprie radici negli anni del dominio arabo. Fu l'emiro saraceno Zabut a fondare la città con la costruzione del castello sulla collina dove oggi sorge il piccolo borgo.

Sambuca deve la sua bellezza soprattutto al quartiere saraceno, con le sue viuzze tortuose e strette, che si intrecciano con piccoli cortili e cave sotterranee (riportate recentemente alla luce), un gioiello di pianta urbana che ricalca appunto i centri storici degli abitati arabi.

Sambuca di Sicilia

Cosa vedere a Sambuca di Sicilia:

Sambuca ha un'anima plurale: non è, infatti, racchiusa nell'abitato, quel triangolo bianco e compatto adagiato sopra il lago Arancio, che si vede da lontano. La sua storia comincia in alto, dal sito originario di Adranon, fondato dai Greci di Selinunte e distrutto e ricostruito dai Cartaginesi, e poi continua sul colle dove gli Arabi fonadrono Zabut. Le stradine del quartiere saraceno, gli archetti che uniscono le casette dei vicoli, la fitta rete di abitazioni addossate le une alle altre, ma anche la toponomastica, i cognomi, gli usi linguistici, richiamano alla mente l'emiro Al-Zamut che, fondando questa fortezza, inaugurò quattro secoli di dominazione araba. Poi, sopra il bastione fu costruita la Chiesa Matrice e Sambuca acquistò un'altra anima. Il colore caldo, tipico della pietra arenaria, le chiese barocche, i cortili e le scale di sapore catalano, le processioni, le feste, i dolci, tutto questo è Sambuca, l'anima della Sicilia.

Lo sviluppo urbano del paese segue due direttrici: quella araba "dentro le mura", che si proietta fino a tutto il Cinquecento con l'infittirsi delle residenze attorno alla fortezza di Zabut, e quella sei-settecentesca "fuori le mura", con il palazzo comunale a fare da cerniera.

Il territorio di Sambuca di Sicilia fa parte di Terre Sicane, un territorio straordinario, ricco di enogastronomia e di un patrimonio storico-culturale immenso che fanno di questa parte occidentale della Sicilia un magnifico paesaggio, patria di Elimi e Fenici, di Greci e Romani, di Arabi, Francesi e Spagnoli, che qui hanno lasciato testimonianze indelebili del loro passaggio nella cucina, nell'artigianato, nell'architettura e nel modo di vivere.

Cose da vedere a Sambuca di Sicilia

Da visitare l'ottocentesco teatro L'Idea, nella parte inferiore del Corso Umberto I. Lungo il corso gli edifici signorili si alternano con i luoghi di culto, che sono tredici. A metà corso si segnalano il palazzo Di Leo, il palazzo Oddo e la Chiesa di San Giuseppe con il suo portale in pietra bianca d'ispirazione chiaramontana. In via Marconi la Chiesa della Concezione si presenta con un magnifico portale a sesto acuto di matrice anch'essa chiaramontana. Sempre in via Marconi si aprono i palazzi nobiliari Rollo, Giacone e Fiore.

Tornando sul corso, si trovano l'ottocentesco Palazzo Ciaccio in pietra arenaria a faccia vista, il bel prospetto della Chiesa del Purgatorio (1631) adibita a Museo d'Arte Sacra, palazzo dell'Arpa, ascrivile al linguaggio classicista della metà del settecento. Questo palazzo, sede del municipio, immette in quella che era la "città murata". Infatti da qui cambia la geografia urbana del paese: le strade si infittiscono, si aggrovigliano, per poi aprirsi in inattesi slarghi irregolari nel quartiere arabo, nel cuore di Sambuca, nato da sette vicoli saraceni.

In largo San Michele si trovano Palazzo Panitteri con il suo singolare cortile, e la Chiesa di San Michele, a tre navate, al cui interno si conserva la statua equestre di San Giorgio, opera del 1596 dei fratelli Lo Cascio. Risale alla fine del Cinquecento il torrione del castello poi trasformato in palazzo Panitteri che ospita, nel piano nobile, il prezioso museo archeologico.

Nel quartiere i segni della fede cristiana sono la Chiesa del Rosario, che vanta un sagrato acciottolato del 1752 e, in cima al colle, la Chiesa Matrice, chiusa al culto dal 1968.

Da visitare anche i resti di un antico acquedotto romano, mentre più a sud di Sambuca, non si può non visitare l'area archeologica di Monte Adranone e la riserva naturale di Monte Genuardo oltre che le sponde del Lago Arancio.

Vini buonissimi locali e dolci tipici come le "minni di virgini", dolce tipico di pasta frolla, crema di latte, zuccata, gocce di cioccolato, cannella e decorato con palline di zucchero colorato, faranno felice anche il vostro palato.



"Minni di Virgini"

La "minna di virgini", ovvero "seno di vergine", è un dolce tipico Sambucese storicamente inventato, si dice, dalle suore del Collegio di Maria, in occasione del matrimonio di Don Pietro Beccadelli, Barone di Salinas e Marchese della Sambuca, con Donna Marianna Gravina, avvenuto nel 1725.

La "minna di virgini" ha la forma di un magnifico e avvenente seno di una donna, da qui il nome. Gli ingredienti sono: crema di latte, zuccata, cioccolato e cannella con un impasto di pasta frolla.

L'immigrazione di massa è il frutto dell'ipocrisia dei nostri governanti e dei media...
© Giuseppe Cianci
 
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