Selinunte
Stavolta non si tratta di far sborsare del denaro pubblico alla Regione o allo Stato, anche se spetterebbe a questi la cura, la manutenzione e la promozione di un sito archeologico così importante come quello di Selinunte. Per una volta non è un privato a chiedere finanziamenti pubblici, ma è, addirittura, il contrario.
C'è una tra le più grandi aziende vitivinicole siciliane, la Cantina Settesoli, con 6.000 ettari di vigneto e 2.000 viticoltori associati, che vorrebbe finanziare il sito archeologico siciliano denominato Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa. L'azienda, che ha delle cantine anche a Menfi, nei pressi di Selinunte, si è fatta promotrice di una raccolta fondi di 500mila euro da destinarsi alla manutenzione e al restauro del Parco archeologico, tirando fuori dalle proprie casse cinquantamila euro, ma l'iniziativa è stata bloccata dalla burocrazia regionale e sapete perche? Perchè non basta la sola legislazione nazionale, che permette appunto le sponsorizzazioni di beni culturali, ma è necessaria l'emanazione di un regolamento regionale che regoli le sponsorizzazioni in Sicilia.
Questa vicenda purtroppo si trascina da quasi un anno e mezzo tra rimbalzi da un ufficio competente all'altro, tra pause estive, tra cambi di vertici in assessorato, fino ad arrivare alla conclusione che vuole un regolamento regionale che regoli le sponsorizzazioni e, fino ad allora, i Templi di Selinunte possono continuare a deteriorarsi nell'incuria di chi è preposto alla conservazione della nostra storia, Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, compreso, alla cui attenzione è stato portato il caso.
Che dire? Un privato tenta inutilmente da oltre un anno di dare un contributo alla cultura, a sponsorizzare con fondi propri (50.000 euro sarebbero stati stanziati dalle Cantine Settesoli) e con fondi raccolti da altri donatori privati, un sito di enorme importanza culturale che contribuirebbe a promuovere il turismo e, di conseguenza, l'economia del territorio, ma la burocrazia lo impedisce perchè i nostri politicanti hanno ben altro a cui pensare: Crocetta a difendere la propria poltrona di governatore dalle mozioni di sfiducia e Renzi a cercare di conquistare anche la Corte Costituzionale, attraverso la nomina, come giudici supremi, di propri uomini in grado di appoggiare le sue prossime leggi qualora incostituzionali.
