Il Monastero delle Benedettine è stato costruito tra il 1653 e il 1659, fu il primo palazzo ducale e accolse con la regola cassinese anche le figlie di Giulio, secondo Duca di Palma, e successivamente anche la moglie Rosalia Trania. In seguito diventò monastero per il fervente desiderio della giovane Isabella, figlia del Duca.
Il Monastero delle Benedettine è situato su una semi gradinata, in una piazza quadrata con le strade che si incrociano nel luogo che un tempo era segnato dalla colonna con la croce. Venne inaugurato il 12 giugno 1659 ed ha un aspetto semplice, con finestre prive di decorazioni. Al suo interno spiccano gli splendidi soffitti lignei e di particolare rilievo è il tabernacolo in argento massiccio, nonché l'immenso reliquario.
Le suore di clausura che abitano ancora il monastero, con ricette centenarie, confezionano i mandorlati del Gattopardo, citati nel celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa. Il luogo e le vicende mistiche e miracolose, avvenute centinaia di anni fa in questo luogo, sono riportate fedelmente nel romanzo. Le reliquie della Beata Corbera, pseudonimo usato dallo scrittore per celebrare la propria antenata fondatrice del monastero, Isabella Tomasi, sono conservate e venerate ancora oggi nella piccola Chiesa del Monastero mentre il sasso che il demonio stesso scaglia alla donna è visibile dietro una delle grate, inoltre è visibile il parlatorio con la volta a botte, la ruota e le duplici grate per le conversazioni, usate tuttora come mezzo di comunicazione tra le suore e il mondo esterno.
All'interno si trova un cortile dove si affacciano delle finestre decorate in stile barocco. Nel giardino, ricco di alberi, è sistemata una scultura della madonna con San Benedetto. Le suore custodiscono anche una splendida statua della Madonna della Colomba Rosata. Ancora oggi è uno dei pochi monasteri di clausura in Sicilia, il cui accesso è impedito quasi a chiunque.