I piaceri del borgo, cosa mangiare a Ferla:
Specialità di Ferla sono:
- la focaccia casereccia ripiena di bietole selvatiche, pomodorini essiccati e tocchetti di salsiccia di suino apprezzata in tutta la regione;
- le cassatine pasquali ripiene di ricotta dolce e cannella;
- le sfingi, zeppole fritte nell'olio e condite con miele o zucchero, che accompagnano la festa di novembre di San Martino.
Cosa vedere a Ferla:
- Ferla ha nel sottosuolo e nelle grotte tutto un rigoglio di preesistenze arcaiche e complessi rupestri che vanno dai greci alle prime comunità cristiane, dai bizantini ai longobardi e ai normanni passando forse per gli arabi. Da tale aggrovigliato sistema di abitazioni-grotta, vicoli e stradine, è nato il borgo normanno poi distrutto dal sisma del 1693;
- Gli altari allestiti nelle chiese con fiori e grano germogliato,le processioni che rievocano la flagellazione, lo strazio dell'Addolorata e il vagare della Madonna ricoperta di un manto nero alla ricerca del figlio perduto, la fiaccolata che accompagna il Cristo risorto e il suo incontro con la Madre: i riti della Settimana Santa sono un'occasione d'incontro con la cultura siciliana;
- Oltre agli edifici religiosi, in via Umberto si trovano alcuni edifici civili in cui lo stile barocco è integrato dal gusto liberty di inizio Novecento. Alla fine di via Vittorio Emanuele si ha invece un esempio di "nuova frontiera" architettonica nell'edificio che comprende l'ecostazione e la Casa dell'Acqua. In via Garibaldi si nota infine il fastoso balcone barocco di Palazzo Mirabella, sede del Museo Parrocchiale.