Maniace è una piccola cittadina che si è formata in questo XX secolo, raggiungendo la sua autonomia amministrativa nell'aprile del 1981. Eppure anticamente era già un fiorente centro urbano, tanto da essere conosciuta sotto la dominazione araba con il nome di Ghiran àd Daquiq, nome successivamente cambiato con l'attuale grazie alla vittoria riportata nei suoi pressi, contro gli arabi, dal generale bizantino Giorgio Maniace, era il 1040.
Dagli storici venne annoverata anche come una delle "città lombarde" per aver accolto, in epoca normanna, una colonia proveniente dal Monferrato al seguito della contessa Adelasia, moglie di Ruggero I. Col tempo raggiunse tutte le caratteristiche per ottenere il titolo di "Magna universitas " e, fra l'altro, vi si amministrava la giustizia in prima e in seconda istanza. Pensate che dalla sua giurisdizione dipendeva anche l'allora Casale di Bronte.
La presenza nel suo territorio dell'Abbazia benedettina di "Sancta Maria Maniacensis", fatta costruire nel 1174 dal re Guglielmo il Buono su espresso desiderio della regina madre, Margherita di Navarra, le conferì ancor più splendore e notorietà.
La stessa Abbazia conseguì fama e prestigio grazie soprattutto all'enorme possedimento territoriale e al gran numero di Chiese che ad essa furono assoggettate. Vi furono poi alcuni abati che governarono l'Abbazia che contribuirono con il loro potere ad accrescerne la fama, basti pensare al Cardinale Rodrigo Borgia, divenuto poi papa con il nome di Alessandro VI.
Tuttavia, nel 400, dopo le vessazioni degli Svevi e le scorribande dei soldati angioini, Maniace venne inghiottita dal nulla tanto che niente si trova nei libri di storia fino al 1799, quando Ferdinando IV, re delle due Sicilie, ne fece dono, insieme alla città di Bronte, all'ammiraglio inglese Horatio Nelson come ringraziamento per averlo aiutato a reprimere la "Repubblica partenopea".
Con Nelson il territorio ricominciò a ripopolarsi specie intorno all'Abazia che prese il nome di Castello Nelson.