Il versante nord-ovest dell'Etna è scrigno di cultura, storia e natura. Il visitatore che si sofferma qualche giorno a Bronte avrà la possibilità di ammirare un patrimonio incommensurabile, quasi inesplorato, perchè ancora poco conosciuto dal turismo tradizionale.
Bronte, infatti, non è solo la terra del pistacchio ma offre un percorso culturale di grande impronta storica: la Chiesa di San Giovanni, i Tesori del Collegio Capizzi con la sua Pinacoteca Nunzio Sciavarrello, la Chiesa del Sacro Cuore, la Cappella dell'Immacolata e l'antica biblioteca borbonica.
Inoltre, passeggiando per alcuni minuti nel centro storico di Bronte, arriverete a Piazza San Vito, luogo simbolo dei celeberrimi "Fatti di Bronte" del 1860.
Un percorso ambientale vi accompagnerà alle lave cordate dell'Etna, alla Grotta delle nevi, alla casermetta di Piano dei Grilli, al Monte Ruvolo ma anche al Castello Nelson, con il suo Museo della pietra lavica e il grande Parco. Il Castello di Nelson sorge in un complesso che nel XII secolo fu abbazia benedettina. Dell'antico castello resta ben poco ormai, oltre le torrette e parte delle cinta murarie, in quanto il complesso venne riadattato dagli eredi dell'ammiraglio, al quale era stato donato da Ferdinando IV, ad abitazioni e magazzini al servizio dell'agricoltura.
Nel parco si trova invece un piccolo cimitero dove spicca una croce celtica in pietra lavica dell'Etna, che indica la sepoltura del poeta scozzese William Sharp.