La storia del Monte Cofano - Cosa vedere nei dintorni
Un paesaggio dove sembra che l'uomo non sia ancora passato, al punto da sembrare un luogo deserto e isolato. Quello che colpisce il visitatore però è l'acqua incontaminata del mare che bagna questo territorio. In queste acque, secondo la leggenda, sembra che Enea e i suoi compagni, fuggiti da Troia, si sfidassero in delle gare di nuoto che partivano dalla costa e arrivavano fino allo scoglio antistante, lo Scialandro.
La Riserva del Monte Cofano è stata istituita a luglio del 1997, ma non sono state abbastanza approfondite le ricerche sul territorio e quindi sono poche le notizie storiche di questa riserva vasta 537 ettari. Sul litorale è possibile scorgere una maestosa torre di guardia, si pensa comunque che questo luogo sia stato abitato sin dal Paleolitico Superiore (12.000 a.C. circa) e gli esperti ipotizzano che ci sia stata l'influenza degli Elimi, insediati nei dintorni, ma le tracce evidenti, che sono state individuate sul pendio settentrionale del Monte Cofano, sono frammenti di ceramica databili dal V sec. a.C. al V-VI sec. d.C..
Il turista che, arrivato qui, avesse voglia ed interesse di arrampicarsi sul monte, a metà costa troverà una grande cisterna per la raccolta delle piogge, alla quale si arriva da scalini delimitati da pareti intonacate mentre sul fianco opposto invece, potrà osservare un muro, forse parte della fortificazione di un insediamento, sempre secondo supposizioni di esperti.
La bellezza di questo posto è comunque data dal promontorio del Monte Cofano che s'innalza maestosamente sul golfo, dominandolo. Bellissima la vista che si ha su tutto il golfo dalla terrazza di Erice (foto sotto), ma non mancate di visitare comunque la Grotta di Monte Cofano, di particolare interesse speleologico, la Forra del Cipollazzo o Gole del Cipollazzo, la Torre di Avvistamento situata sul versante orientale del monte, la Calazza, ossia quel tratto di costa sul versante orientale.
Per quanto riguarda la fauna locale, la Riserva serve anche a proteggere alcune specie a rischio di estinzione come la coturnice di Sicilia e l'aquila di Bonelli, uccelli sempre più rari da scorgere. La Grotta di Scurati, nel territorio di Custonaci, abitata sin dall'epoca neolitica, è conosciuta perchè nel periodo natalizio ospita il presepe vivente che ripropone i mestieri antichi del territorio.